Il giorno in cui ho ricevuto le chiavi della casa nuova è stato un giorno speciale. Quando arrivò l’ora di pranzo non era stata ancora montata nemmeno una sedia, per cui presi dei cartoni e li radunai al centro della stanza, non trovando la scatola delle tovaglie, stesi un lenzuolo bianco sui cartoni, poi aprii un’altra scatola con su scritto “piatti blu” e “bicchieri a calice” ed apparecchiai. Quando ebbi finito notai che la “tavola” elegante che avevo così imbandito aveva completamente cambiato l’atmosfera dell’ambiente rendendolo improvvisamente “casa”.
Perché è questo l’effetto che fa una tavola apparecchiata bene, fa apparire più bella qualsiasi stanza e qualunque pietanza venga servita. E’ un’allegria per gli occhi e per i commensali, anche se non si tratta di una cena formale ma solo un pasto in famiglia.
Regole
Per prima cosa la tavola va imbandita ad arte e per far questo serve una bella tovaglia, bianca o colorata, a tinta unita o ricamata poco importa, l’importante è che il suo colore si intoni con le stoviglie. Una tovaglia bianca starà bene con qualunque servito di piatti, una tovaglia colorata starà bene con piatti bianchi o dello stesso colore o di un colore complementare o di una tonalità differente dello stesso colore. Questa sarà un’apparecchiatura decisamente non banale e molto simpatica, che colpirà piacevolmente i vostri ospiti se saprete indovinare i colori giusti. Preferite quelli pastello: stancano meno la vista. Se volete davvero stupire nell’apparecchiare la tavola, potete usare colori che si sposano bene: ad esempio piatti blu e tovaglia gialla, piatti lilla e tovaglia arancione… Il risultato vi sorprenderà.
Le regole base per una bella apparecchiatura sono poche e molto semplici. Per spiegarle, immaginate di essere seduti a tavola davanti ad un piatto ed immaginate questo piatto come il quadrante di una bussola. Ad est ed ovest del piatto vanno sistemate le posate. A destra, di solito, si dispongono cucchiai e coltelli, a sinistra le forchette. Vanno disposte per ordine di impiego, a partire dall’esterno. Per cui sistemerete a destra il cucchiaio da minestra (se prevista dal menù) e subito accanto il coltello per il secondo piatto. A sinistra la forchetta per il primo piatto (se previsto) e poi la forchetta per il secondo piatto. Le forchette sono disposte con i rebbi verso l’alto, i coltelli con le lame verso il piatto. A nord del piatto si dispongono le posate da dolce e da frutta: forchetta col manico a sinistra, cucchiaio e coltello con manico a destra.
A nord-est del piatto vanno disposti i bicchieri. Per primo si posiziona il bicchiere da acqua. In posizione leggermente arretrata, quello da vino. In posizione intermedia fra i due, alle spalle dei bicchieri precedenti, se è previsto dal menù, si dispone la flute per lo spumante o un secondo bicchiere da vino (nel caso abbiate pensato di servire due vini differenti). La scelta dei bicchieri è molto importante. Per un pasto informale, si possono utilizzare bicchieri da acqua e da vino privi di stelo: un buon vino da tavola non avrà alcun problema a fare comunque bella figura. Se l’occasione lo richiede, invece, potete utilizzare bicchieri con lo stelo, che impediscono al calore della mano di alterare la temperatura del liquido contenuto al suo interno. Sebbene siano molto belli, non cedete alla tentazione di utilizzare bicchieri da degustazione, il loro posto non è sulla tavola, dove peraltro ingombrano molto. Per i vini frizzanti, champagne o spumanti, preferite la flute alla coppa: la bocca troppo larga del bicchiere disperderebbe inutilmente il perlage (le bollicine).
Il tovagliolo va disposto a destra delle posate, a est, mai sotto. Altrimenti i commensali, una volta seduti a tavola, passerebbero alcuni imbarazzanti minuti ad armeggiare con tovagliolo e posate cercando di tirare fuori il primo senza far cadere cucchiaio e coltello. Potete però anche disporlo sul piatto, piegandolo semplicemente a triangolo, o lasciandolo quadrato, oppure se lo arrotolate su sé stesso potete metterlo nel bicchiere. Alcuni ristoranti piegano i tovaglioli come divertenti origami che abbelliscono notevolmente l’apparecchiatura, ma per far questo vi suggerisco di allenarvi molto bene in precedenza.
Al centro del tavolo, in posizione equidistante da tutti i commensali, disporrete il cestino del pane, le bottiglie dell’acqua e del vino e un eventuale centrotavola. Se avete pensato a dei fiori, cercate di evitare quelli intensamente profumati: altererebbero l’aroma delle pietanze e potrebbero infastidire gli ospiti.
In ogni caso, sia che intorno al tavolo abbiate degli ospiti di riguardo, sia che siate solo voi stretti familiari, cercate di non esagerare, di apparecchiare con spontanea semplicità ed eleganza: sarà il miglior effetto che potrete ottenere e qualunque stanza vi sembrerà improvvisamente più bella e più casa.
I segnaposto
Il segnaposto non è obbligatorio. Liberi di metterlo oppure no, facendo attenzione in caso affermativo a sceglierne uno molto sobrio: a tinta unita, preferibilmente bianco o avorio, con caratteri eleganti e discreti. La sua posizione è al di sopra delle posate da dessert, ma comunque accostato, non deve sconfinare verso il centro tavola, bensì rimanere inequivocabilmente vicino al posto cui è associato.
Nell’ottica del pranzo o della cena informale i segnaposto acquistano un posto meno di nicchia rispetto all’evento importante, perché si può spaziare. Archiviato il bianco in favore di altre occasioni, si può ricorrere all’ampia offerta in commercio, oppure realizzarli da sola, in maniera autonoma e fantasiosa. Mi raccomando, sul segnaposto scrivete soltanto il nome di battesimo, non anche il cognome o gli attributi di ruolo: Sig.ra Paola, Dott. Moretti…sono appellativi intollerabili su una tavola normale, priva di pretese e incurante dei titoli di merito.
La chiusura del pasto
Il dilemma è di quelli atavici. A fine pasto, prima il dolce o la frutta, prima la frutta o il caffé? Difficile fare ordine perché in questo ognuno si regola un po’ a caso: c’è chi neanche serve la frutta e chi prepara 2 caffé – un giro prima e uno dopo il dolce.
Cosa indica il galateo? Prima il dolce, poi la frutta e infine il caffé. Tale è la sequenza giusta, ma dato che stiamo parlando di occasioni informali possiamo anche stravolgerla e, come accade a volte, portare la frutta e il dolce insieme, soprattutto se si tratta di dolci secchi come la crostata: così ognuno prende quello che vuole e si salta un step.
L’unico a rimanere invariato è il caffè, che deve necessariamente chiudere. A seguire, sono consentiti solo amaro e alcolici, da servire nei bicchieri di vetro, di cristallo, di qualsiasi materiale ad eccezione della carta, che ne svilisce il sapore
I piatti e le posate
Per i pranzi e le cene importanti occorre mettere il sottopiatto, il piatto fondo e la fondina: questi sono i 3 elementi essenziali e irrinunciabili per apparecchiare la tavola senza errori quando l’occasione è formale o di particolare importanza. Le posate si distribuiscono ai 2 lati dei 3 piatti sovrapposti, la forchetta (2 forchette se il menù lo richiede) a sinistra, il coltello a destra, rigorosamente con la lama che guarda all’interno, verso i piatti, già in ‘direzione-taglio’, se così si può dire.
E accanto al coltello il cucchiaio, anche se non serve. Nella parte alta, sopra i piatti, vanno messe le posate da dessert, in posizione verticale, secondo un preciso ordine: il cucchiaino deve avere l’impugnatura rivolta verso destra, la forchettina verso sinistra e l’eventuale coltellino ancora a destra. Infine, il piattino per il pane si colloca sopra le posate di sinistra, quindi sopra le forchette, in posizione verticale sopra i piatti.
I bicchieri
In genere i bicchieri sono 1 o 2 a persona, ma è bene sapere che si può arrivare fino a 4 e in questo caso si procede così: considerato che i bicchieri vanno collocati in linea d’aria sopra il coltello, quindi a destra rispetto al piatto, si mettono in fila partendo da sinistra il bicchiere dell’acqua e i bicchieri per il vino -prima rosso e poi bianco. Il quarto va sopra questi 3, perchè è il bicchiere per lo spumante e segue quindi altre logiche temporali che si ripercuotono sul suo posto a tavola.
Se si sceglie la soluzione dei più comuni 2 bicchieri, lo schema è il medesimo: a destra, sopra il coltello e l’eventuale cucchiaio, prima acqua e poi vino. La misura dei bicchieri si differenzia ovviamente in rapporto al contenuto, per cui il bicchiere per l’acqua è grande e quello per il vino medio, mentre quello dello spumante ha una forma a sé.
I tovaglioli
Il tovagliolo deve essere una presenza discreta, la scelta migliore è piegarlo con semplicità, a forma di triangolo o rettangolare, e posizionarlo alla destra del piatto, che è leggermente sovrapposto e lo nasconde in parte.
Attenzione a non mettere le posate sopra il tovagliolo: si può fare a casa propria, per comodità, ma per una occasione formale o importante è meglio che i due siano distinti. Nel posizionarlo, attenzione a calcolare lo spazio per il braccio della persona accanto, che non deve correre il rischio di poggiarlo sul tovagliolo o sulla forchetta: per regolarsi, lasciare indicativamente 40-50 centimetri fra tutti gli invitati.
La tovaglia
La tovaglia bianca è un classico adatto ad ogni occasione, soprattutto a quelle formali. Di lino, cotone o fiandra, è perfettamente stirata, priva di pieghe e incarna l’ideale della semplicità, in particolare se i piatti scelti sono colorati o decorati.
Nulla vieta di mettere una tovaglia colorata, ma in questo caso occorre fare uno sforzo in più per adattare al colore scelto i piatti, i bicchieri e le posate, perché i colori devono essere pochi e ben legati fra loro. Le tovaglie a fantasia sono vietate in questo genere di occasione.