Come Organizzare Pulizie di Casa

Aggiornato il 8 Dicembre 2022 by Luisa Maggio

La pulizia della casa richiede diverse operazioni per le quali non occorrono strumenti o elettrodomestici particolarmente complicati. Risulta essere difficile stabilire l’ordine delle occupazioni: esso dipende dalle consuetudini della famiglia o della comunità, dal numero dei membri che la compongono, dalle superfici occupate, dal tempo e dell’aiuto di cui si dispone.

In ogni modo, è sempre opportuno dare la priorità ai lavori più importanti e procurare di alcuni di loro siano eseguiti in ore fisse. Può sorgere, naturalmente, un lavoro imprevisto, o un contrattempo qualunque a scombussolare il nostro piano d’ordine, ma consideriamola un’eccezione che non deve sconvolgere la regola. La casa in ordine appare già pulita: pretendete la collaborazione di tutti gli appartenenti al nucleo familiare, animali domestici compresi. Se passate la giornata in casa e non avete grossi impegni, potete avviare in tutta tranquillità una routine che tenga conto delle vostre esigenze personali. Se invece avete poco tempo, dovrete acquisire delle strategie per concentrare al massimo i lavori, ma dovrete in ogni caso rassegnarvi a perdere parte del fine settimana. Non accumulate: sparecchiate velocemente dopo aver mangiato, lavate i piatti di volta in volta, stirate settimanalmente la biancheria pulita. Quando organizzate cene con amici approfittate della collaborazione di tutti per apparecchiare e sparecchiare. Nelle ore in cui siete fuori casa tenete le tapparelle abbassate per evitare che entri polvere. Stabilito un succedersi razionale delle faccende giornaliere, tenete un’agenda, dividendo le incombenze in importanti e meno importanti e impegnatevi a liquidare le prime e rimandare eventualmente le altre. Procedete con calma, senza stancare, oltre che le braccia e gambe, anche la mente nel riflettere a quale faccenda si dovrà sbrigare subito dopo di quella in corso: una cosa alla volta e fatta bene.

L’insieme dei lavori giornalieri è pressappoco simile a tutte le abitazioni: varia secondo la maggiore o minore quantità degli ambienti, dalla semplicità dei loro arredi, delle esigenze familiari. La prima cosa da fare è arieggiare la casa, spalancando, possibilmente, le finestre (in zone ad altra concentrazione di smog cittadino sono da preferire, compatibilmente, i momenti della giornata dove il traffico o gli elementi inquinanti sono minori) di tutte le stanze in modo che si stabilisca una corrente, appartando in una stanza “protetta” anziani, bambini e persone delicate di salute, e approfittare per sbattere tappeti, materassi e lucidare scarpe, la cui polvere non deve essere sollevata in luogo chiuso. Se n’avete tempo, date una veloce spazzata generale ai pavimenti o passate il battitappeto sulla moquette. Preparare e consumare la prima colazione, anche se la tentazione è di farla al primo bar vicino: la casa va vissuta, quotidianamente. Se non ci si deve portare fuori casa per il lavoro, rifare i letti, spolverare le stanze (prima quella da pranzo, lo studio se c’è e poi il bagno). I sanitari del bagno vanno lavati giornalmente o, in ogni modo, più volte nell’arco della settimana per ovvi motivi igienici. La spesa, preparare il pranzo, merenda per i bambini e la cena, seguono, ovviamente, le abitudini e le tipologie della famiglia. Quando pranzate in casa, ripulite la cucina dopo ogni pasto, sparecchiate e lavate i piatti; pulite le superfici dei mobili e il piano di cottura. Spazzate il pavimento (l’aspirapolvere elimina capelli, peli, peluche e acari in maniera più funzionale) e lavatelo una volta il giorno, in particolare se ospitate animali in casa.

Per ciascuno dei lavori settimanali, da eseguire oltre le solite quotidiane incombenze, è pratico fissare un giorno, e, se non per qualche plausibile motivo, non mutarlo. Spolverate tutto lo spolverabile (mobili, soprammobili, lampadari, libri, apparecchi stereo, tv, computer, porte e finestre, quadri); lavate i vetri delle finestre, in particolare se rivolti verso la pubblica via, spazzate a fondo i pavimenti e pulite il bagno; un’attenzione particolare va rivolta alla cucina: pulite a fondo anche le mensole, la cappa, la dispensa, ecc. Munitevi di raccoglitori per archiviare documenti personali, polizze d’assicurazione, certificazioni, dichiarazioni dei redditi, pensioni, canoni, estratti conto, ricevute di versamenti, ecc.: si perde tanto tempo a cercare un documento importante, rovinandosi l’umore e, soprattutto, poi, per rimettere di nuovo in ordine.

Bagno e sanitari

Qualsiasi prodotto in commercio va bene avendo l’accortezza di sceglierlo per l’igiene (meglio se riportata sulla confezione la dicitura “presidio medico chirurgico”) secondo le superfici dure, in polvere o liquido. Contro il calcare si può usare alcool, aceto o succo di limone mescolato a sale fino. Per sciogliere i depositi, versate ogni tanto negli scarichi aceto caldo e sale grosso.
Prima di incominciare a pulire le piastrelle e le pareti, aprite la doccia e fate scorrere l’acqua alla massima temperatura: lo sporco, con l’aiuto del vapore, verrà via più facilmente. Se non sono molto sporche, lavatele con una soluzione fatta da mezzo bicchiere d’ammoniaca e mezzo d’aceto bianco, oltre a mezzo bicchiere di soda per lavare, il tutto in quattro litri d’acqua tiepida. Se la vasca è molto macchiata, mescolate dell’acqua ossigenata con cremortartaro con l’aggiunta di un paio di gocce d’ammoniaca. Servendovi di uno spazzolino sfregate vigorosamente, lasciate agire un paio d’ore e poi risciacquate bene.
Se il bulbo metallico della doccia è otturato provate a svitarlo e a farlo bollire per un quarto d’ora in un litro d’acqua con mezzo bicchiere d’aceto: se, invece, il bulbo forato è di plastica, lasciatelo a bagno in acqua calda e aceto in parti uguali.

Per lavare la tenda della doccia mettetela in lavatrice a 30° insieme con due teli da bagno, per proteggerla. Aggiungete mezzo misurino di detersivo e mezzo di bicarbonato di sodio. Fate compiere alla macchina un intero ciclo di lavaggio, aggiungendo all’ultimo risciacquo un bicchiere d’aceto. Non centrifugate. Togliete la tenda dai teli da bagno e stendetela subito per evitare un’asciugatura con grinze.
Per prevenire la formazione della muffa causata dal ristagno del vapore, prima di riappendere la tenda lasciatela a bagno con una soluzione d’acqua e sale. Se la muffa è comparsa in zone limitate, toglietela con un po’ di bicarbonato di sodio. La cabina di vetro della doccia ritorna, invece, splendente con una spugna imbevuta d’aceto bianco.

Per le incrostazioni del gabinetto, fate scorrere l’acqua per bagnare le pareti della tazza e applicatevi un impasto, precedentemente preparato, di bucce e succo di limone. Lasciate agire per un paio d’ore e poi strofinate bene. Oppure, facendo molta attenzione, provate con della carta vetrata bagnata. Se succede di notte che un rubinetto perde e lo sgocciolio non vi lascia dormire, limitatevi ad avvolgere uno straccio intorno alla bocca del rubinetto; oppure, legate al rubinetto un pezzo di spago e infilate l’altra estremità nello scarico. L’acqua scivolerà lungo lo spago senza fare rumore finche potrete fare riparare il rubinetto.

Moquette

Passatela spesso con l’aspirapolvere o il battitappeto. Per ravvivarne i colori, oltre ai prodotti in commercio, potete cospargerla di bicarbonato con qualche goccia di ammoniaca e lasciare agire per un giorno intero prima di passare l’aspirapolvere. Sopra le macchie prodotte da bevande zuccherate o gelato usare shampoo per moquette diluito e sciacquare. Per le macchie di caffè usare alcool e aceto in parte uguali e poi tamponare con acqua. In caso di fango usare acqua fredda con aceto. Le macchie di rossetto e di smalto per unghie spariscono con l’acetone, quelle di vino con acqua ossigenata e acqua in parti uguali.

Divani e poltrone

Per tenere puliti i divani e le poltrone bisogna spazzolarli spesso o passarli con un aspirabriciole. Se il rivestimento è vinilico (skai) non usate mai prodotti oleosi perché l’olio indurisce il vinile e una volta indurito è quasi impossibile farlo ritornare elastico. Per pulirlo basta versare del bicarbonato di sodio o dell’aceto su un panno umido. Poi lavare con detersivo da piatti molto delicato.

I mobili in vimini e bambù tendono a diventare gialli: lavateli solo con acqua tiepida salata. Anche la paglia va spazzolata con acqua salata e fatela asciugare al sole senza risciacquare: per sbiancare la paglia ingiallita strofinatela con una soluzione d’acqua e acqua ossigenata (un bicchiere d’acqua ossigenata per litro d’acqua). I divani di pelle si puliscono con un panno umido e sapone per sella (di cavallo), oppure con vaselina o con pochissima cera per pavimenti, lucidando con un panno di lana. Le macchie d’unto si lavano con acqua tiepida, sapone e qualche goccia d’ammoniaca; su quelle di grasso versateci sopra del sale per limitare la macchia; le macchie d’inchiostro da biro si tolgono con un batuffolo di cotone bagnato di latte

I divani in cuoio si puliscono sfregandoli con albume montato a neve o con un panno imbevuto di latte fresco: dopo aver lasciato asciugare si lucida con un panno morbido. Per i rivestimenti di cotone sporchi provate a passare le zone macchiate con della gommapane. Anche la crema da barba è molto efficace per le macchie e lo sporco normale, in mancanza d’altro

Per i tessuti delicati quali la seta, damasco, ecc., cospargete di saponaria in polvere inumidita da qualche goccia di benzina e spazzolate solo dopo che il composto si è asciugato.

Per togliere bene la polvere dai divani di velluto potete anche usare una pelle di camoscio bagnata e ben strizzata: per una pulizia a fondo cospargete di sale fino e spazzolate i punti più sporchi; prima di passare l’aspirapolvere lasciate riposare almeno un’ora.

I tappeti

I tappeti, prima di essere riposti, vanno battuti all’aperto, su una terrazza o un balcone (rispettando i vicini!) e poi passati con l’aspirapolvere o spazzolati ben bene, quindi strofinati con foglie di tè, leggermente umide, che finiscono per togliere ogni traccia di polvere e ravvivano i colori, oppure spruzzare una miscela d’acqua e aceto. Le macchie si levano con la benzina, gettandovi sopra poi della polvere di talco per evitare l’alone. Non bisogna esagerare in queste energiche stropicciature, che finiscono col logorare il tessuto. Si stendono poi su tutto il tappeto dei giornali cosparsi di naftalina canforata, si arrotola il tappeto e si fascia ancora con giornali o con una tela, che si legherà o cucirà. Se avete rovesciato qualcosa sopra un tappeto o sulla moquette, la prima cosa da fare, per evitare aloni, è cercare di assorbire il più possibile il liquido. Se vi sono parti solide, toglietele e asciugate con uno scottex di carta, partendo dall’esterno della macchia e proseguendo verso il centro, assorbire il più possibile il liquido. Strofinate per non estendere la macchia; non usate lo smacchiatore fino a quando non avrete asciugato accuratamente. Se volete lavarli in casa potete usare acqua e ammoniaca o acqua e aceto oppure una miscela di mezzo bicchiere d’alcool denaturato, un paio di gocce di liquido per piatti e qualche goccia d’ammoniaca in un litro d’acqua. Usate una spazzola e ricordatevi di non bagnare esageratamente il tappeto perché la trama del rovescio può restringersi. Rimettete il tappeto a posto solo quando è completamente asciutto e non tentate mai di accelerarne l’asciugatura usando del calore artificiale, tenendo presente che è meglio non ricorrere a lavaggi frequenti perché possono usurare, rovinandoli, la trama e il tessuto. Per riporre i tappeti, com’è già stato detto, dopo averli puliti, avvolgerli in carta da giornale. Per i buchi da sigaretta, togliete un ciuffetto di peli dal tappeto o dalla moquette, servendovi di una lametta o di un a pinzetta. Modellatelo nella forma del buco. Applicate del buon attaccatutto alla base del buco e schiacciate il ciuffetto dentro il buco causato dalla sigaretta. Coprite il buco con un kleenex e mette sopra un libro pesante o altro peso: la colla asciugherà più lentamente e il risultato sarà migliore. I tappeti di gomma e di corda si lavano con acqua e sapone.

Le coperte di lana, le trapunte e le imbottite, prima spolverate all’aperto, saranno lasciate esposte all’aria, meglio ancora al sole. Poi si rinchiuderanno assieme a naftalina o prodotti antitarma: esistono degli aspirapolvere che tolgono l’aria a sacchi speciali che le contengono e poterle riporre nel guardaroba occupando poco spazio.

I caminetti produrranno meno fuliggine se, di tanto in tanto, sarà gettato una manciata di sale sui ciocchi che bruciano. L’aceto è ottimo per pulire gli stipiti e le cornici di mattoni: immergete una spazzola di saggina in un po’ d’aceto bianco e sfregate energicamente. Passate subito una spugna per assorbire il liquido. Cancellate le tracce di fumo con gommapane, indicata per i materiali porosi. Le candele si passano con batuffolo di cotone imbevuto d’alcool denaturato: per farle bruciare più lentamente e gocciolare meno, prima di usarle, mettetele in freezer per un paio d’ore. Anche i candelieri d’argento, coperti di cera, mettendoli in freezer (basta un’ora) vedono staccarsi la cera in un attimo senza danno.

Le cornici dorate vanno passate con una spugna morbida imbevuta di trementina: se rimangono un po’ appiccicose, lasciatele asciugare, senza toccarle, per un paio di giorni. I fiori artificiali vanno chiusi in un grosso sacchetto di carta insieme con un po’ di sale, agitando energicamente. Sciacquate dolcemente per lavare via lo sporco attaccato al sale.

Prima di pulire lampade, lampadari e paralumi, staccate sempre la spina e poi smontate tutte le parti mobili e pulitele secondo il materiale. Lavate con acqua tiepida e sapone tutte le parti in cristallo e vetro, sciacquatele con acqua e aceto per renderle lucenti. Spolverate le parti di ferro battuto e passatele con petrolio. L’ottone e altri metalli lucidi si puliscono con uno straccio imbevuto in alcool e acqua in parti uguali: sciacquate e asciugate

Per pulire le parti di legno usate gli stessi prodotti per i mobili di legno. I paralumi di plastica si passano con uno straccio umido e poi con uno asciutto; quelli in pergamena si puliscono con gomma da matita morbida. Per i lampadari di cristallo a gocce, non potendo rimuoverli, proteggete la zona sottostante con un telo. Riempite un bicchiere con tre parti d’acqua e una d’alcool. Sollevate il bicchiere verso ciascuna goccia fino ad immergerla completamente. Le gocce si asciugheranno perfettamente da sole, senza lasciare traccia. Per le parti non facilmente raggiungibili, limitatevi a pulire il cristallo con una pezzuola imbevuta nella stessa soluzione. Oppure, mettetevi dei guanti di cotone e intingete le dita in acqua e ammoniaca, procedendo delicatamente alla pulizia

Se la punta della penna biro è sporca o trasuda inchiostro, infilatela nel filtro della sigaretta facendola ruotare un paio di volte: si riacquista una penna nuova e ci si mantiene in salute! I pettini, le spazzole e i bigodini vanno immersi in acqua tiepida con tre cucchiai di bicarbonato di sodio e tre cucchiai di candeggina. Agitate l’acqua, risciacquate e asciugate all’aria. Prima di mandare in tintoria le tende, segnate con dello smalto per unghie i punti nei quali vanno attaccati i ganci: lo smalto è resistente al lavaggio a secco e non perderete tempo a cercare di nuovo i punti d’aggancio. I vasi con l’imboccatura stretta vanno inumiditi all’interno e dopo va spruzzato dentro del detersivo da w.c. Lasciate agire per una decina di minuti e le macchie spariranno.

Vetri, specchi, infissi

I vetri e gli specchi, avendo tempo, a passarci ogni giorno uno straccio di tela morbido e pulitissimo, si conservano in buono stato. Per lavarli, usando un sistema semplice, usare alcool denaturato o anche acqua con ammoniaca (di questa un cucchiaio per litro d’acqua), o acqua con sale e aceto, oppure alcool e un paio di gocce di liquido per piatti in un litro d’acqua. Bagnare lo straccio o, ancora più semplicemente, una pallottola di carta di giornale (quotidiano) nella miscela e strofinarlo sul vetro, che poi si asciuga con un altro giornale (i solventi dell’inchiostro contenuti nella carta svolgono un’efficace azione detergente) o con uno strofinaccio morbido che non lasci peli. I vetri delle finestre non si devono lavare quando sono battuti dal sole, si produrrebbe su loro macchie iridate indelebili.

Se pulirete i vetri interni con movimenti verticali e quelli esterni con movimenti orizzontali, o viceversa, saprete subito su quale lato sono rimasti gli aloni. Prima di lavare i vetri interni, per evitare di sporcare le tende, avvolgetele su un ometto che poi appenderete all’asta delle tende. Per tenere il ghiaccio lontano dai vetri, in montagna o a basse temperature, aggiungete all’acqua per lavare dell’alcool denaturato o di antigelo. Asciugate sempre con carta da giornale. Oppure, provate a strofinare il vetro con un panno leggermente imbevuto di glicerina. I vetri smerigliati di lavano, dalla parte dello smeriglio, con polvere di pomice inumidita con acqua e sapone.

Le persiane vanno spolverate fra stecca e stecca, prima con una spazzola a lunghe setole, e poi con uno straccio umido. Di tanto in tanto vanno lavate e sgrassate con molta acqua saponata, se non disponete delle recenti spazzole elettriche tuttofare.

Per pulire accuratamente le zanzariere usate l’aspirapolvere o spolverate con un pennello, quindi passate su entrambi i lati una spazzola imbevuta di cherosene e poi strofinate con un panno pulito. Per pulire le rotaie di porte e finestre scorrevoli servitevi di uno straccetto avvolto intorno a una gomma per cancellare. Per pulire in fretta le veneziane, avvolgete uno straccio inzuppato di alcool denaturato attorno a una spatola di gomma e passatela tra una listerella e l’altra.

Marmi, zoccoli e battiscopa

I marmi bianchi perdono molto della loro bellezza divenendo opachi: tornano lucenti passandovi sopra un semplice sapone ammoniacale. Se vi sono macchie di grasso e non basta il sapone, si userà acqua ossigenata allungata; poi si sfregherà energicamente con uno straccio di lana. Attenzione: l’acido, aceto, limone, corrodono il marmo, specialmente il marmo nero, e i corpi caldi che vi si posano sopra gli tolgono la vernice e lo screpolano irrimediabilmente. Gli zoccoli e i battiscopa, se di legno si lavano solo con acqua; se in marmo o plastica, con acqua e sapone. Lo zerbino va sbattuto energicamente per eliminare il grosso della polvere, oppure passate l’aspirapolvere. Lavatelo con acqua e detersivo servendovi di una spazzola a setole dure e fatelo asciugare all’aria.

Mobili

La maggior parte dei mobili in commercio sono impiallacciati, cioè rivestiti con sottili lamine di legno, sopra pannelli di truciolare, che sono finite con un velo di vernice poliuretanica, rendendoli inassorbenti.

Per pulire le superfici in legno verniciato è sufficiente un panno umido o un detergente leggero composto di acqua e sapone. Per spolverarli, qualunque sia la specie del legno, preferibilmente usare uno strofinaccio di lana, aiutandosi con un pennello per gli interstizi più inaccessibili, oppure usare l’aspiratore elettrico, senza graffiare le superfici: il piumino sposta ma non toglie la polvere. Lasciate perdere i prodotti chimici: per renderli lucidi basta una miscela di olio di semi di lino cotto (2/3) con essenza di trementina (1/3) e qualche goccia di aceto e poi agitate bene (l’olio cotto si trova presso i colorifici). Manovrate il panno in modo circolare per piccoli spazi e infine passate la pelle di camoscio pulita.

Se la lamina di legno dovesse sollevarsi formando una specie di bolla, copritela con un foglio di carta assorbente e passateci sopra il ferro da stiro non troppo caldo.
Si può cercare di riparare a una bruciatura di sigaretta con della gommalacca. Grattate via delicatamente la parte bruciacchiata. Fate scaldare la lama di un coltello e fatevi sciogliere contro la gommalacca e spargetene un po’ con un dito sulla parte danneggiata.

Se della carta si è appiccicata a una superficie di legno, non grattatela col coltello: versate dell’olio d’oliva, poche gocce per volta, sulla carta. Lasciate agire un po’ e poi strofinate con un panno morbido, delicatamente finche la carta non si stacca. Le vecchie decalcomanie si staccano facilmente passandovi sopra diverse volte dell’aceto bianco: lasciatelo penetrare bene e poi raschiate delicatamente.

Le macchie di grasso, frutta, impronte, vanno eliminate con un panno appena imbevuto di olio di lino e alcool; poi passare un panno morbido asciutto. La resina e la vernice vanno tolte raschiando con carta finissima o con un coltellino, oppure con acqua ragia, se la macchia è fresca, e poi passare con olio di lino. Le macchie di inchiostro di biro si sfregano con alcool e poi si lucida con la cera. Per rimediare a un graffio, seguire sempre la venatura del legno, a seconda del tipo e colore del legno si può usare del lucido da scarpe dello stesso colore, o con un pennarello, finendo con vaselina.

Per pulire il legno finito a cera, cioè non verniciato, i prodotti indicati sono quelli a base di cera d’api. La cera nutre il legno e mantiene elastiche le sue fibre, proteggendo le superfici e rendendole impermeabili, cancellando eventuali imperfezioni. Dopo aver spolverato il mobile, stendete la cera in piccole quantità con movimento circolare, coprendo piccole superfici. Aspettare mezz’ora prima di lucidare con un panno di lana, seguendo le venature. I mobili di legno massello, antichi e restaurati, dovrebbero essere stati già trattati contro i tarli: in caso di presenza del piccolo animale, eseguire delle iniezioni con una siringa nel forellino con petrolio o acido fenico, di ammoniaca o trementina e otturare con un buon mastice.

Letto

Per tenere puliti i materassi e i cuscini di crine e di lana o gommapiuma, non potendoli esporre al sole che agisce da disinfettante, né battendoli energicamente sul balcone, passateli con l’aspirapolvere e ogni tanto girateli in modo che l’usura avvenga in entrambi i lati. Ogni tre quattro anni dovrebbero essere rifatti dal materassaio. Lavate periodicamente le fodere dei materassi in gommapiuma e a molle. Usate il salvamaterasso in robusto cotone e, se serve, il telo cerato per evitare macchie e aloni sul materasso. Le macchie di sangue si tamponano con uno straccio imbevuto di acqua e acqua ossigenata (rispettivamente 1/3 e 2/3). Cospargete di talco e spazzolate quando il materasso è asciutto. Le macchie di urina, se fresca, vanno sfregate con uno straccio inumidito in acqua e sapone, sciacquate e lasciate asciugare; se la macchia è vecchia, pulite con acqua e sapone e poi con acqua ossigenata, nelle dosi indicate.

Pavimenti

Se non sono molto sporchi è sufficiente lavarli con acqua calda: prima di procedere spazzare o aspirare tutta la polvere. I pavimenti in legno, anche quelli verniciati, vanno puliti inumidendo lo straccio con del tè freddo. Eliminate, prima, lo sporco nei punti più difficili con alcool. Ogni due o tre mesi potete dare un po’ di cera passandola con lo straccio e lasciandola asciugare molto bene, prima di tirare la lucidatrice. Il parquet finito a cera si lava con acqua e sapone. Sciacquate e, una volta asciutto, incerate con la cera per parquet. Per mantenere chiaro il legno bianco, aggiungete all’acqua del lavaggio un cucchiaio di candeggina e asciugatelo velocemente. Per togliere i segni dei tacchi strofinateli con del cherosene o della trementina; per le macchie di catrame usate cera solida: funziona anche sulle scarpe. Raschiate le macchie o i graffi con una paglietta fine imbevuta di cera o carta vetrata molto sottile, seguendo la venatura del legno. Le macchie di unto si assorbono con talco, segatura o farina; poi si passano con trementina, benzina o acquaragia. Il marmo naturale, di colore chiaro, si pulisce con uno straccio imbevuto di acqua ossigenata con aggiunto un po’ di sale fino. Il marmo naturale di colore scuro va pulito con un cucchiaio di detersivo per lavatrice sciolto in un litro di acqua e sciacquate bene. Lasciate asciugare perfettamente prima di dare la cera. Finire con un panno di lana. Il pavimento in cotto va lavato con acqua saponata tiepida, sciacquando e asciugando subito. Applicate l’apposita cera, se lo desiderate ben lucido: deve essere ben assorbita prima di tirarla con lo spazzolone o la lucidatrice. I pavimenti in ceramica sono i più facili da pulire usando acqua calda e pochissimo prodotto chimico

Per mantenere sempre pulito lo spazzolone avvolgetelo con una vecchia calza di nylon, facilmente sostituibile. Se le spazzole di feltro della lucidatrice sono incrostate di cera, mettetele fra diversi strati di scottex e passateci sopra il ferro da stiro tiepido: la carta assorbirà rapidamente la vecchia cera.

Il pavimento del box auto, se solo in cemento, va prima spazzato e poi le macchie d’olio vanno tolte con acquaragia, lasciata in azione per una trentina di minuti: successivamente sfregate in maniera energica, continuando a versare acquaragia. Subito dopo avere strofinato, tamponare il grasso con dei giornali. Lasciate asciugare il cemento, quindi lavate il pavimento con una soluzione composta da un bicchiere di candeggina e del detersivo per bucato sciolti in quattro litri di acqua fredda. Ripetete l’operazione fino alla sparizione delle macchie. Se la macchia d’olio è consistente, inzuppate d’acqua diversi strati di giornali e schiacciateli contro il pavimento: lasciate asciugare completamente, oppure, cospargete la zona con della sabbia; dopo che avrà assorbito l’olio, potrete scoparla via.

Luisa Maggio

Sono una casalinga che gestisce la casa a mentre scrive articoli su vari argomenti, come la cucina, l'organizzazione della casa e i consigli per la quotidianità. Condivido le mie esperienze e le mie conoscenze con i lettori, offrendo una prospettiva unica sulla quotidianità domestica.