Aggiornato il 22 Agosto 2022 by Luisa Maggio
Il primo passo da compiere per mantenere l’acqua della piscina ad un buon livello di igiene consiste senza dubbio nella pulizia della vasca, degli ambienti circostanti e degli utenti prima dell’ingresso in acqua: infatti, è facilmente comprensibile come il modo migliore per rimuovere lo sporco dall’acqua è evitare che entri. Nonostante ciò sembri una valutazione assai scontata, spesso questo è uno degli aspetti più trascurati.
La pulizia del bordo vasca, effettivamente, è molto importante per evitare che lo sporco che vi si deposita possa essere trasportato in piscina. Nella programmazione delle attività di manutenzione e dei relativi costi va sempre inserita anche questa mansione, che invece spesso viene dimenticata. La pulizia del bordo vasca si può rivelare un procedimento particolarmente impegnativo quando questo ha una superficie particolarmente estesa e quando è realizzato in materiale antisdrucciolo, che se da una parte costituisce una caratteristica fondamentale per garantire la sicurezza, dall’altra si rivela inversamente proporzionale alla facilità di pulizia. Anche la vaschetta lavapiedi, se è presente, va pulita ogni giorno e nelle piscine molto frequentate anche più volte al giorno, svuotandola completamente e rimuovendo con una spazzola lo sporco che si deposita negli angoli. La pulizia del fondo della vasca va effettuata con cura, perché la maggior parte dello sporco depositato non è visibile a occhio nudo e anche una piscina apparentemente pulita potrebbe accogliere spore, alghe e batteri sul leggero film che si forma sul rivestimento quando non viene rimosso con frequenza, cioè al massimo ogni due giorni.
Altre parti della vasca non visibili ma da controllare periodicamente sono gli skimmer o la canalina di sfioro e, dove è presente, la vasca di compenso. A questo proposito è necessario precisare che quando si progetta la vasca di compenso va tenuta in debita considerazione la facilità di accesso e di pulizia. Infatti, vasche con una botola di ispezione troppo piccola e senza una sufficiente aerazione presentano problemi di sicurezza per gli operatori e, di conseguenza, vengono pulite assai raramente, determinando seri problemi all’igienicità dell’acqua.
Un altro problema di tipo strutturale è la presenza di adeguati sistemi di scolo per l’acqua di lavaggio della pavimentazione, purtroppo non sempre installati, anche nelle piscine di recente realizzazione. Capita quindi che, in una piscina scoperta, non si disinfetti mai la pavimentazione per non danneggiare il prato che la circonda.
Oltre alla pulizia intesa come rimozione dello sporco è importante effettuare una disinfezione periodica delle superfici, con prodotti disinfettanti adatti allo scopo.
L’attrezzatura
La scopa aspirante puliscifondo
Per la pulizia del fondo della vasca si può utilizzare una scopa aspirante collegata all’aspirazione dei filtri tramite uno skimmer oppure tramite una bocchetta appositamente predisposta nella muratura della vasca (detta bocchetta aspirafango) attraverso un tubo galleggiante. In alternativa al collegamento diretto con le pompe dei filtri, è possibile collegare la tubazione galleggiante a una pompa esterna che invii l’acqua sporca direttamente allo scarico. Il metodo di pulizia manuale sopra descritto richiede tempo, poiché viene aspirata la porzione di fondo vasca corrispondente alla larghezza della scopa, che non supera i 20-30 cm, spostando l’attrezzo fino a coprire tutta la superficie interessata.
I pulitori automatici
Un’alternativa sempre più diffusa è quella di utilizzare una apparecchiatura automatica come i robot per piscina. Ne esistono di diverse tipologie, adatte alla dimensione della vasca, dotate di sistemi diversi di automatismo.
Anche i costi sono tra loro molto diversi, a seconda della potenza della macchina e della robustezza della costruzione, nonché dei componenti elettronici in essa contenuti.
Anche per la scelta di queste attrezzature è importante considerare la successiva manutenzione, poiché i guasti sono generalmente piuttosto frequenti.
Quando si utilizzano pulitori automatici vanno seguite procedure elementari di sicurezza, quali
-collegare mai pulitori alla tensione di rete nelle immediate vicinanze della vasca;
-non utilizzare prolunghe;
-non immergersi mentre il pulitore è in funzione;
-fare attenzione a non inserire le mani nelle parti meccaniche in movimento (ruote, cingoli, ecc.).
Per garantire al pulitore la vita più lunga possibile, ne va curata la manutenzione, mettendo in pratica semplici accorgimenti quali
-sciacquare il pulitore con acqua dolce alla fine delle operazioni di pulizia;
-pulire immediatamente i filtri per evitare che lo sporco si secchi;
-non attorcigliare il cavo di alimentazione;
-staccare sempre il pulitore dalla presa di alimentazione elettrica;
-spegnere l’eventuale trasformatore;
-non lasciare il pulitore sotto il sole per ore;
-non utilizzarlo fuori dall’acqua.
I prodotti chimici da utilizzare
I prodotti più adatti alla sanificazione ambientale della piscina sono di due tipi: quelli per la pulizia e quelli per la disinfezione. I prodotti per la pulizia possono a loro volta essere distinti tra prodotti di tipo alcalino o acido. Per rimuovere il calcare, le macchie di ferro o manganese, le patine silicee, è necessario utilizzare detergenti a base acida. Ve ne sono di diverso tipo, a base di acido cloridrico, solfammico o fosforico oppure in alcuni casi anche a base di acido nitrico. Sono prodotti con pH basso (pH delle soluzioni 2-3) e quindi piuttosto pericolosi, da maneggiare con attenzione e sempre con le adeguate protezioni.
Per la rimozione di sporco organico e grasso sono invece indicati prodotti alcalini, a pH alto (pH delle soluzioni da 9 a 14) a volte formulati con composti a base di cloro. Anche per questi prodotti è raccomandato l’utilizzo delle apposite protezioni. È fondamentale l’avvertenza di non mescolare mai queste due tipologie di prodotto, perché potrebbe generarsi cloro gas, altamente tossico se inalato.
La pulizia della pavimentazione
Generalmente, i materiali utilizzati per la realizzazione della piscina vengono scelti tenendo in considerazione per prima cosa la sicurezza degli utenti. Le pavimentazioni sono quindi antisdrucciolo, sia fuori sia, a volte, dentro la vasca. Questa tipologia di pavimentazione non si può pulire con un semplice straccio, ma necessita dell’utilizzo di macchine per pulizie industriali, cioè lavasciuga, idropulitrice e monospazzola. Poiché i prodotti chimici utilizzati sono particolarmente aggressivi, è necessario dotare il personale che effettua tali operazioni degli appropriati DPI (dispositivi di protezione individuale). Anche la sicurezza delle macchine va garantita attraverso una corretta manutenzione e l’adeguata formazione degli operatori.
Come già detto, di fondamentale importanza è la presenza di adeguati sistemi di smaltimento delle acque di lavaggio, poiché la scabrosità della pavimentazione rende indispensabile l’utilizzo di ingenti quantità di acqua per il lavaggio, solitamente addizionata di detergente e/o disinfettante, che deve essere correttamente smaltita. Se non vi è questa possibilità, nella stragrande maggioranza dei casi l’inevitabile risultato è una pulizia carente.
Per la pulizia delle pavimentazioni a bordo vasca appare opportuno fare una precisazione: lo sporco scuro, molto spesso nero, di cui il pavimento si riveste in poco tempo se non accuratamente trattato, è costituito per la maggior parte dalla gomma delle ciabatte, erosa dalla scabrosità del pavimento stesso. Per questa ragione ad un detergente acido, adatto per rimuovere il calcare, va alternato un detergente fortemente sgrassante.
La pulizia della pavimentazione delle piscine e degli spogliatoi comporta molto spesso un precoce deterioramento delle fughe e anche delle stesse piastrelle di cui il rivestimento è costituito, a causa dell’utilizzo prolungato di detergenti particolarmente aggressivi e di macchine che esercitano una forte pressione sulla pavimentazione. Va detto che una piscina, specialmente se coperta, non è una costruzione qualsiasi. La pavimentazione antisdrucciolo è essenziale per evitare incidenti anche molto seri ed è noto che la non scivolosità comporta serie difficoltà nella pulizia di un pavimento. Il problema sta a monte, in chi redige i capitolati della progettazione: non si possono prevedere pavimenti qualsiasi per una piscina, ma durante la fase di progettazione vanno poste in essere tutte le possibili accortezze per far sì che i rivestimenti possano reggere allo stress di una pulizia particolarmente aggressiva.
La pulizia della vasca a inizio stagione
La normativa prevede l’obbligo di svuotare le vasche almeno una volta l’anno, al fine di rinnovare l’acqua e di procedere ad una accurata pulizia del fondo e delle pareti. Il tipo di sporco da asportare con molta attenzione e meticolosità è di due tipi
-incrostazioni calcaree;
-sporco di tipo organico.
Per ovviare alle incrostazioni calcaree, è indispensabile utilizzare detergenti disincrostanti, a base acida, più o meno tamponati; per lo sporco di tipo organico servono invece potenti sgrassanti.
Il tipo di acido e di detergente da usare è strettamente correlato al tipo di rivestimento che si deve pulire: un acido molto forte può corrodere le fughe delle vasche in cemento rivestite in ceramica, soprattutto se queste sono vecchie e già cominciano a scrostarsi, mentre uno sgrassante molto forte può rovinare il colore del telo.
La regola da seguire sempre è quella di testare il prodotto, soprattutto se lo si usa per la prima volta, su una piccola porzione della piscina, risciacquando e lasciando asciugare, per valutarne gli effetti. Vanno inoltre tenuti in debito conto gli aspetti relativi alla sicurezza. Spesso la soluzione è molto più semplice ed economica di quanto si pensi: infatti pulendo il telo in PVC della piscina con del detersivo in polvere per lavatrice passato con una spugna imbevuta di acqua il risultato è davvero ottimo.
L’operazione di pulizia della vasca costituisce un passaggio fondamentale: a vasca piena, infatti, quello che è fatto è fatto e non si può rimediare se non svuotandola di nuovo. Pertanto è preferibile impiegare qualche ora in più, ma garantirsi un risultato perfetto. Va posta molta cura, soprattutto, nel rimuovere ogni possibile traccia di calcare dal fondo e dalle pareti: queste zone, se rimangono ruvide, rappresentano un ottimo substrato per la formazione e l’attecchimento delle alghe.
Una volta pulita la vasca, è necessario cercare di svuotare e pulire, per quanto possibile, le tubazioni dell’impianto di filtrazione. Poiché per eseguire le operazioni di pulizia lo scarico della piscina è rimasto aperto, conviene lasciar scorrere la maggior quantità di acqua possibile attraverso la vasca, per allontanare dalle tubazioni anche eventuali resti di detergente. Nel caso la piscina sia dotata di skimmer, anche questi vanno accuratamente puliti e va fatta scorrere acqua nelle tubazioni (con il prefiltro della pompa aperto). La stessa operazione va compiuta per la canalina, nel caso di una piscina a sfioro: in questo caso va lasciato aperto lo scarico della vasca di compenso.
Anche questa va pulita ogni anno, sempre ammesso che sia possibile introdurvisi, utilizzando lo stesso sistema usato per la vasca, prestando un’attenzione maggiore al tipo di prodotto usato, in funzione soprattutto delle esalazioni che provoca, poiché ci si trova a operare in uno spazio chiuso con scarsa aerazione, cioè in una situazione ben diversa rispetto a quella della piscina.
Un avvertimento che non ci si deve mai stancare di ripetere, a se stessi ed ai propri operatori, è quello di porre attenzione a non mescolare mai prodotti a base di acido con il cloro, in quanto le conseguenze, soprattutto negli spazi chiusi, possono essere davvero molto serie
La sanificazione delle superfici
Nel caso in cui la piscina disponga di ambienti accessori quali spogliatoi dedicati e anche in funzione del numero di frequentatori di tali ambienti, vanno operate una pulizia quotidiana e una periodica disinfezione delle superfici. Quello della piscina infatti è un ambiente particolarmente adatto alla proliferazione di microrganismi, alcuni dei quali potenzialmente patogeni, a causa dell’elevata temperatura ambiente unita a un elevato grado di umidità.
È quindi fondamentale prima di tutto pulire frequentemente, in modo da non permettere alle superfici di asciugarsi e intrappolare lo sporco tramite la formazione del calcare. Per questo tipo di pulizia è necessario utilizzare abbondante acqua (quindi anche in questo caso va posta molta attenzione agli scarichi sulla pavimentazione) con prodotti a base di cloro o contenenti tensioattivi.
Periodicamente va eseguita una disinfezione delle superfici, che devono essere state precedentemente pulite: tale disinfezione può essere eseguita con il cloro, facendo attenzione alla tipologia di superficie oppure con disinfettanti più blandi quali i sali quaternari di ammonio. Se si utilizza il cloro è necessario sciacquare le superfici con attenzione, per evitare che il prodotto chimico possa venire a contatto con la pelle dei frequentatori, che, ricordiamolo, non è protetta dagli indumenti.