Aggiornato il 25 Gennaio 2023 by Luisa Maggio
Come ogni anno arriva l’attesissimo momento del cambio di stagione, ciò significa però anche cambio degli armadi, una cosa noiosissima ma che, se fatta con criterio, ci fa in realtà risparmiare molto tempo e molti soldi: una capo ben curato ha sicuramente durata più lunga.
L’occasione è propizia per fare anche un’accurata cernita dei vestiti, in modo da sbarazzarsi senza rimpianti delle cose logore (primo mucchio: da gettare) e delle cose che non vanno più bene, non piacciono più, non si mettono da tempo (secondo mucchio: in beneficenza).
In questo modo si fa molto spazio nell’armadio per i nuovi acquisti sfiziosi della stagione entrante. L’idea dello shopping imminente fa affrontare con nuova carica l’incombenza.
Le operazioni preliminari consistono nel togliere tutto dall’armadio, arieggiarlo e pulirlo bene.
Mettere via solo i capi perfettamente lavati, possibilmente già stirati.
Lotta dura alle tarme
Si è soliti usare la naftalina per combattere le tarme, ma ci sono molti rimedi casalinghi, veloci, economici, profumati (che non guasta) e soprattutto meno tossici ma altrettanto efficaci.
Si possono ad esempio cospargere cassetti e armadi con foglie di alloro, oppure si possono collocare nel guardaroba delle collane di castagne d’india, o ancora delle arance con chiodi di garofano conficcati. Gli indumenti si impregneranno di un’essenza piacevole e naturale, e gli indesiderati ospiti abbandoneranno il nostro armadio. Un altro metodo profumato è un sacchetto di stoffa ripieno di scorze di limone. Le nonne usavano farsi fare gli armadi direttamente di legno di cedro, ora si possono comprare delle apposite palline di questo materiale, ma attenzione: tiene lontane le tarme ma non uccide le larve, è efficace quindi solo se siamo sicuri che i nostri capi non ne contengano già.
Se non ci si fida altro che della chimica ricordarsi che canfora e naftalina non vanno lasciate a contatto coi tessuti, e di arieggiare abbondantemente prima di indossarli nuovamente. Meglio non usarle per i capi dei bambini, la concentrazione è troppo elevata per la loro pelle sensibile, e soprattutto non vanno mai lasciate a portata delle loro mani (leggasi bocche).
Contro l’umidità
Riempire una latta da caffè con della carbonella, o con 150 grammi di bicarbonato, forare il coperchio e mettere sul fondo dell’armadio. In alternativa si possono appendere una decina di pezzi di gesso legati insieme e avvolti in un po’ di carta. Il gesso assorbe bene l’umidità e anche il profumo, prima di riporli si possono quindi spruzzare di essenza di lavanda.
Come pulire e riporre
Borse: pulirle con latte detergente per il viso, riempirle di carta per mantenerle in forma e metterle in sacchi di tela. Collocarle su ripiani meno utilizzati.
Camicie: lavarle, stirarle e piegarle inserendo al centro della carta velina. Inserirle in sacchetti di nylon.
Maglioni: Lavarli a mano. Se si sono un po’ infeltriti si possono lasciare a mollo con un po’ di balsamo per capelli. Una volta perfettamente asciutti, piegare inserendo della carta velina al centro e mettere in sacchetti di nylon, oppure avvolti in carta da giornale (io con i maglioni chiari però non lo farei).
Cappelli: i cappelli di feltro vanno spazzolati nel verso del pelo, la fodera interna si può pulire con un batuffolo impregnato di acqua e ammoniaca, la fascetta può essere trattata con un po’ di crusca calda in modo da assorbire l’unto. Trattandoli con il vapore si riesce a ridare la forma giusta, poi si possono riempire di carta perché la mantengano. Conservare in sacchetti possibilmente di tela.
Cappotti e giacche: vanno portati in lavanderia, oppure, se portati poco, si possono rinfrescare pulendoli con una spazzola immersa in acqua e ammoniaca e facendoli asciugare bene all’aria. Cucire le tasche, non abbottonarli per non far prendere false pieghe. Inserirli in involucri di nylon a chiusura possibilmente ermetica.
Pantaloni: imbastire tasche e pieghe, allineare bene il cavallo e appenderli con grucce a pinza per l’orlo inferiore, oppure si possono utilizzare grucce tradizionali ponendo della carta velina sulla barra orizzontale per evitare la piega. Stesso trattamento per le gonne. Inserirli così appesi in sacchi lunghi di nylon.
Pelle: questi capi si possono pulire come le borse, con latte detergente, poi vanno messi nel luogo più fresco possibile, poiché la pelle se non è adeguatamente conservata si secca e si screpola. Per questa ragione vanno conservarti in sacchi di stoffa o avvolti in carta velina, ma assolutamente non nel nylon, che non permette alla pelle di respirare adeguatamente.
Ombrelli: Se si ha fortuna di avere ancora degli ombrelli fatti bene, lavarli con una soluzione preparata con metà acqua e metà aceto, si elimineranno così gli aloni e le macchie lasciati da pioggia e polvere, lucidare quindi il manico e lubrificare le stecche togliendo con della carta vetrata finissima eventuali inizi di ruggine. Se invece gli ombrelli non valgono un tale dispendio di energia e hanno qualche buchino o le stecche deformate, buttarli via senza pietà.
Corredo: per conservare pizzi antichi, tovaglie, tende o centri di particolare valore, si può utilizzare per ricoprirli per intero una carta blu, scelta accuratamente, che li proteggerà dai pericoli della luce.
Ecco, ora che l’armadio è pulito, ordinato e organizzato, si può uscire a fare shopping per rimpinzare la parte dedicata alla nuova stagione.