Rinvasare con successo le piante da interni è facile: basta tenere a mente poche regole essenziali che ho evidenziato nelle pagine seguenti. In generale, è preferibile rinvasare entro 2 mesi le piante che vi portate a casa, perché non amano stare nei vasi di plastica dei vivai per lunghi periodi. Inoltre, non dimenticatevi di rinvasare le cultivar che già possedete perché abbiano la resa migliore. Le piante in un vaso da 7 l o più piccolo dovrebbero essere rinvasate una volta all’anno, mentre quelle nei vasi più grandi possono attendere dai 2 ai 3 anni.
Come si fa a capire se una pianta ha bisogno di essere rinvasata? Una pianta ha bisogno di una rinfrescata quando mostra sintomi di radici aggrovigliate e carenza nutrizionale. Se non avete modificato il programma delle annaffiature o la collocazione del vaso, e improvvisamente le foglie più basse cominciano a ingiallire o a cadere, oppure la pianta appare afflosciata nonostante riceva acqua e nutrienti, provate a trasferirla in un vaso più grande con terriccio fresco.
SCEGLIERE IL VASO GIUSTO
Se volete che una pianta diventi più grande, datele più spazio. Scegliere un vaso dal diametro di 5 cm più grande ogni volta che si rinvasa è una comune regola di buon senso, ma se volete realmente incoraggiarne la crescita, datele ancora più spazio. L’apparato radicale, infatti, rispecchia la chioma che sta sopra, e dare più spazio al pane radicale incoraggia la pianta a fare lo stesso con la sua parte superiore.
Se volete che una pianta rimanga delle stesse dimensioni, trasferitela in un vaso di uguale grandezza, ricordando però di tagliare le radici prima del rinvaso.
Dovete annaffiare più accuratamente le piante che sono nei vasi senza fori di drenaggio. I vasi con i fori di drenaggio e i sottovasi a tenuta d’acqua, invece, consentono anche qualche errore nelle annaffiature.
AGGIUNGERE UNO STRATO DI DRENAGGIO
Prima di mettere una pianta in un vaso, con i fori o meno, create uno strato di drenaggio sul fondo con scaglie di corteccia, ciottoli, pezzi di cemento pulito o anche schegge di vasellame in ceramica. Serve a prevenire la fuoriuscita del terriccio dai fori di drenaggio (se ci sono), e anche a evitare alle radici il ristagno d’acqua.
Lo strato di drenaggio dovrebbe essere profondo da un paio di centimetri a 7 circa, in base alla grandezza del vaso: più è largo il diametro del vaso, più sarà profondo lo strato di drenaggio.
FUORI IL VECCHIO
Per rinvasare bisogna quasi sempre manipolare il pane radicale, separando e staccando le radici individuali e scuotendo via più terriccio possibile. Sciogliere la massa di terra e radici facilita la crescita perché, libere dal terriccio vecchio, le radici hanno più facilmente accesso ai nutrienti contenuti in quello nuovo. Mentre eseguite questa operazione, non preoccupatevi se percepite dei leggeri strappi. Quasi tutte le piante possono perdere fino a due terzi del pane radicale senza risentirne, quindi un lieve danno in questa fase non pregiudica niente.
Alcune cultivar schizzinose (tra cui begonia, ficus e cactus) non gradiscono il contatto delle vostre mani con le loro radici. Rinvasando queste piante, cercate di disturbarle il meno possibile mentre le trasferite.
I MIGLIORI TERRICCI DA RINVASO PER I DIVERSI TIPI DI PIANTE
Piante delle zone desertiche. Le piante che vanno bagnate una volta ogni tanto, come quasi tutte le succulente, non vogliono essere piantate nella terra pura e semplice. Prediligono un mix per lo più inorganico, con sassi e pezzi di corteccia di vario genere, grazie al quale l’acqua drena rapidamente e le radici hanno accesso all’aria. Create la vostra miscela personale per le piante delle zone desertiche usando terriccio standard e ghiaietto lavato o sabbia in proporzioni uguali, oppure semplificatevi la vita comprando un mix da rinvaso già pronto per cactacee o succulente. Ne esistono di diverse marche. Io preferisco il mix per cactacee Black Gold.
Piante delle zone temperate. Queste specie amano i terreni argillosi ricchi di materia organica, il che significa terriccio da rinvaso generico con aggiunta di compost e pezzetti di substrato per il drenaggio. Seguite un rapporto 2:1 di terriccio da rinvaso e compost, con una manciata di pietrisco o di ciottoli.
Piante delle zone tropicali. Per le piante tropicali occorre un terriccio da rinvaso generico senza aggiunte di compost, che lo renderebbero troppo pesante.
COME RINVASARE UNA PIANTA
Collocate uno strato impermeabile sul fondo del vaso per il drenaggio.
Aggiungete uno strato sottile di terriccio da rinvaso, riempiendo i buchi e coprendo lo strato di drenaggio.
Girate orizzontalmente il vaso vecchio e battete piano il fondo per estrarre più facilmente la pianta, se necessario. Passate delicatamente le dita tra le radici liberandole dalla terra smossa. Evitate di farlo con piante schizzinose come la begonia, il ficus o il cactus.
Se non volete aumentare le dimensioni rispetto al vecchio vaso, usate le cesoie per tagliare le radici. Quando sono grosse e spesse, di solito indicano che la pianta ha più pane radicale di quel che le occorre.
Tenendo la pianta con una mano, aprite a ventaglio le radici sul fondo del nuovo vaso. Mettete il terriccio attorno e sopra le radici, fino ad almeno 1 cm dal bordo del vaso per evitare che l’acqua trabocchi.
Appiattite delicatamente il terriccio con le mani per compattarlo. Annaffiate immediatamente con una soluzione batterica da inoculo