Risanato con i prodotti antitarlo, consolidato con lo stucco e infine tinteggiato, il legno si presenta ora opaco e non ancora rifinito: l’ultima fase di lavorazione, la verniciatura, serve infatti a conferire al mobile un aspetto lucido e attraente, che vi ripagherà di tutta la fatica fatta nel restaurarlo.
Vernici sintetiche
Possono essere trasparenti o coprenti: in entrambi i casi è consigliabile utilizzare queste vernici solo su arredamenti moderni, ed evitare di applicarle su mobili antichi, dal momento che, essendo prodotti molto aggressivi, possono causare un invecchiamento precoce del legno non trattato chimicamente (la cui superficie può velarsi progressivamente fino a screpolarsi e squamarsi).
La vernice flatting
La vernice Flatting è un tipo di vernice trasparente caratterizzata da buona pennellabilità, ottima elasticità e aderenza. Disponibile nelle varianti lucida e opaca, viene utilizzata per la finitura di infissi e manufatti in legno, in quanto, penetrando profondamente nelle fibre, protegge il legno rendendolo impermeabile, pur mantenendone inalterato il colore. Prima di procedere all’applicazione è opportuno accertarsi che la superficie sia pulita e asciutta: quindi, dopo aver agitato con cura il barattolo, si stende un’abbondante quantità di prodotto con il pennello, distribuendo poi l’eventuale vernice in eccesso con pennellate orizzontali e verticali incrociate.
Vernice a base di olio di lino
Utilizzando l’olio di lino è possibile realizzare una finitura duratura, che presenta peraltro un’ottima resistenza alle alte temperature, alla luce e all’acqua, ed è ideale per proteggere il mobile dal rischio di graffiature. Procedete in questo modo: in un barattolo preparate una miscela composta per il 50% di olio di lino crudo, per il 30% di essenza di trementina e per il restante 20% di vernice Flatting, e scaldatela a bagnomaria. Ricordate che la trementina è un prodotto altamente infiammabile: dunque fate bollire l’acqua in una pentola, e solo dopo aver spento la fiamma collocate il barattolo nell’acqua bollente, in modo che il composto, riscaldandosi, si sciolga. A questo punto stendete il prodotto ancora caldo con il pennello, insistendo con pennellate decise e ripetute, in modo che la vernice penetri profondamente nelle fibre del legno impregnandole. Eventualmente, qualora ve ne sia bisogno, eliminate la vernice in eccesso servendovi del pennello per asportarla con delicatezza. Quindi con un panno di lana strofinate energicamente la superficie trattata fino al completo assorbimento del preparato. Lasciate passare tre giorni, in modo che la vernice abbia il tempo di essiccare, e valutate se avete raggiunto il grado di lucidatura desiderato. In caso contrario ripetete l’operazione anche più di una volta, facendo trascorrere almeno 48 ore tra un trattamento e il successivo. Ricordate che il risultato dipende dalla cura che presterete affinché la vernice venga assorbita dal legno e penetri in profondità nelle fibre.
L’olio di lino
L’olio di lino si ottiene dai semi della pianta del lino, ed è fondamentale in molti lavori di finitura e di restauro. 1) L’olio di lino crudo penetra facilmente nelle fibre del legno e lo impermeabilizza; per queste sue caratteristiche è impiegato soprattutto nei trattamenti preliminari dei mobili e degli infissi in legno. 2) L’olio di lino cotto si ottiene con un processo di lavorazione detto prepolimerizzazione, a seguito del quale si formano i polimeri, lunghe catene di molecole: essendo molto denso, una volta spalmato sulle superfici non viene assorbito del tutto, ed essiccandosi crea una patina protettiva che lo rende particolarmente adatto per il restauro dei mobili antichi (oltre che per l’impermeabilizzazione dei pavimenti in cotto).