Termoconvettore o Termoventilatore – Cosa Scegliere

Aggiornato il 5 Luglio 2022 by Luisa Maggio

In questa guida spieghiamo cosa scegliere tra termoconvettore e termoventilatore.

Utili per riscaldare i locali quando il riscaldamento centralizzato non è ancora in funzione oppure per aumentare il calore in una stanza poco riscaldata, termoventilatori e convettori sostituiscono in modo valido anche i caloriferi, negli appartamenti piccoli, privi di riscaldamento. Prima di entrare nel vivo , troverete qui sotto una breve panoramica sui diversi apparecchi per il riscaldamento elettrico. Non possiamo dirvi quale consuma di meno perché il consumo di energia dipende dalla potenza in Watt, dalla quantità di calore richiesta e dal tempo in cui l’apparecchio rimane in funzione.

Tipologie di Riscaldamento Elettrico

Termoventilatore
Riscalda l’aria tramite una resistenza elettrica. Una ventola diffonde l’aria nel locale. Nella maggior parte dei casi si può installare alla parete.
Vantaggi: leggero e poco ingombrante; riscalda rapidamente.
Svantaggi: non adatto per essere usato per molte ore; piuttosto rumoroso.

Termoconvettore
L’aria riscaldata dalla resistenza elettrica si diffonde nel locale per convenzione (ossia l’aria calda si diffonde in modo naturale), da cui il nome. La resistenza è contenuta in una scatola metallica. Alcuni modelli dispongono di una ventola che può essere attivata per accelerare la distribuzione del calore.
Vantaggi: buona ripartizione orizzontale del calore, silenzioso (se privo di ventola). Svantaggi: lento nel riscaldare e quindi non adatto per un utilizzo per breve tempo (a meno che non ci sia la ventola).

Radiatore a Olio
Riscalda l’ambiente come un normale calorifero. All’interno non scorre acqua, ma un olio speciale resistente alle temperature elevate.
Vantaggi: riscalda come un calorifero normale.
Svantaggi: i tempi di riscaldamento sono lenti.

Radiatore a Raggi Infrarossi
Emette calore concentrato sotto forma di radiazioni infrarosse. Deve essere installato sulla parete.
Vantaggi: rapido e silenzioso.
Svantaggi: pericolo d’incendio, riscalda locali piccoli.

Come Scegliere

Per quanto riguarda le dimensioni, i convettori sono più alti e soprattutto più larghi dei termoventilatori. Sono anche più pesanti (da 3,7 a 5,5 kg rispetto ai 2 kg circa dei termoventilatori). Questo perché i termoconvettori sono in metallo (solo una piccola parte è in plastica), mentre i termoventilatori sono tutti in plastica.

In generale è più facile ottenere una temperatura uniforme nel locale con un convettore anziché con un termoventilatore. È vero che quest’ultimo fa circolare più rapidamente l’aria calda nel locale e riscalda più velocemente chi si trova vicino all’apparecchio ma, se desiderate una temperatura uniforme, è meglio il termoconvettore, anche se più lento. Con i termoventilatori, la temperatura del locale resta più stabile quando la temperatura esterna varia.
I convettori sono silenziosi, mentre i termoventilatori hanno la ventola che fa rumore. Il rumore della ventola comunque non è fastidioso.

Per avere un’idea di quanto entrambi i tipi di apparecchio del test vi possono costare in termini di consumo di energia abbiamo ipotizzato due scenari
– l’acquisto di un termoventilatore per scaldare il bagno 2 ore al giorno (un’ora la mattina e un’ora la sera) per 6 mesi all’anno (il periodo più freddo). In questo modo finirete per spendere 40 euro in più sulla bolletta dell’elettricità, per tutti i sei mesi;
– l’acquisto di un termoconvettore elettrico per scaldare una stanza, 5 ore al giorno per 6 mesi all’anno. Per quei sei mesi pagherete 100 euro in più sulla bolletta dell’energia elettrica.

Prima dell’acquisto:
– acquistate l’apparecchio della potenza adatta alle dimensione del locale, per evitare sprechi di corrente o l’acquisto di un modello che non riesce a riscaldare a sufficienza il locale;
– se l’apparecchio è destinato al bagno, acquistate solo quelli specifici (che rispettano le regole di sicurezza).

Dopo l’acquisto:
-non avvicinate mai l’apparecchio alla vasca da bagno;
– non toccatelo con piedi e mani bagnati;
– non tirate il cavo di alimentazione o l’apparecchio per staccare la spina;
– non utilizzatelo per asciugare la biancheria;
– tenetelo lontano da cavi elettrici, tende, tappezzerie;
-non coprite le feritoie di aerazione;
– l’apparecchio non va lasciato esposto alla pioggia o al sole, ad esempio sul balcone, nei periodi in cui non lo si utilizza;
– prima di pulirlo, staccate la spina;
– è sconsigliabile l’uso di adattatori, prese multiple.

Come Scaldare il Bagno in Modo Sicuro

Nel migliore dei casi, toccare un apparecchio non perfettamente isolato o con la messa a terra difettosa può provocare una spiacevole scossa. Ma, venirne a contatto a piedi nudi e su un pavimento umido, significa rimanere fulminati. Per questo le norme di sicurezza per il bagno sono molto severe. La normativa italiana suddivide le regole di sicurezza in bagno a seconda della dimensione del locale. E individua quattro dimensioni (volumi)
Volume 0 e 1. In un locale molto piccolo non si può assolutamente porre un apparecchio elettrico per un riscaldamento supplementare.
Volume 2. In un locale in cui l’apparecchio per riscaldare deve essere collocato a meno di 60 cm dalla vasca o dalla doccia è ammesso unicamente il tipo con doppio isolamento (chiamato di classe II) e protetto contro gli spruzzi d’acqua (codice: IPX4; simbolo: una goccia d’acqua nel triangolo).
Volume 3. Tra i 60 cm e i 2,40 m dalla vasca o dalla doccia, l’apparecchio deve essere almeno di classe I (presa di terra e salvavita di 30 mA) e protetto contro gli spruzzi d’acqua verticali (codice: IPX1; simbolo: goccia d’acqua).
Se si superano i 2,40 m, non è prevista alcuna norma di sicurezza. Tuttavia vi consigliamo di collocare un apparecchio di classe II. La sicurezza non è mai troppa. I termoconvettori non sono consigliabili per il bagno. Tre dei cinque termoventilatori testati possono essere utilizzati in un bagno che permetta una distanza dalla vasca tra i 60 cm e i 2,40 m. Gli altri non possono essere collocati in bagno come d’altra parte è indicato sulla confezione, sul libretto d’istruzioni e sull’apparecchio stesso. È comunque sempre consigliabile fissare l’apparecchio al muro, quando è possibile, a una distanza adeguata dalla vasca o dalla doccia. Così non si corre il rischio di avvicinarlo inavvertitamente alla zona pericolosa.

Luisa Maggio

Sono una casalinga che gestisce la casa a mentre scrive articoli su vari argomenti, come la cucina, l'organizzazione della casa e i consigli per la quotidianità. Condivido le mie esperienze e le mie conoscenze con i lettori, offrendo una prospettiva unica sulla quotidianità domestica.